Diciotto album di inediti e quarant'anni tondi di onorata carriera. Lui, schivo e un po' orso, a dipingere la tela di un quadro che sembra ancora molto lontano dall'essere concluso. Paolo
Diciotto album di inediti e quarant'anni tondi di onorata carriera. Lui, schivo e un po' orso, a dipingere la tela di un quadro che sembra ancora molto lontano dall'essere concluso. Paolo Conte torna così alle cronache musicali, con la naiveté, la genuinità e la poetica di sempre. Con un disco, "Snob" (Platinum/Universal, prodotto da Rita Allevato), che a quattro anni da "Nelson" traccia in quindici brani un nuovo solco di raffinata qualità nelle produzioni discografiche contemporanee. Perchè c'è "il mercato" e poi c'è Paolo Conte. Una categoria a parte, e non per piaggeria campanilistica, ma perchè trovare autori/compositori che dopo quattro decenni di percoso riescano a mantenere vigore artistico e acume creativo come nell'urgenza comunicativa dei propri esordi è impresa ardua assai. Cittadino del mondo, se si preferisce, uno che, lungi dall'esserne cantore, continua a citare una realtà di provincia buona tanto per essere canzonata quanto per divenire fonte d'insegnamento e ispirazione («Noi di provincia siamo così / le cose che mangiamo / son sostanziose come le cose / che tra di noi diciamo»).
"Snob" ospita storie se possibile più esotiche rispetto al passato: dalla pallina da tennis che attraversa la Savana per giungere al villaggio africano in cui si celebra uno sposalizio ("Si Sposa L'Africa") ai ricordi lontani dei nostri emigranti in Argentina ("Argentina"), dai pensieri sulla nostra identità geografica ("Tropical") al canto d'amore e possessione di un hidalgo ("Fandango"). Nel mezzo personaggi sghembi o semplicemente pasticcioni ("Manuale Di Conversazione"), il tutto raccontato da un moderno chansonnier a suon di jazz anni ?20, mazurka ("Signorina Saponetta"), maracas, virate sonore sperimentali ("Glamour") e incontri estivi irrisolti ("Incontro"). Vita immaginata, vissuta, geografie esistenziali e sentimentali, un fluire continuo che fa di incertezza e imprevedibilità il proprio principale nutrimento.
Da sabato Conte sarà in tour: Legnano, Bologna, Monaco di Baviera, Barcellona, Parma, Milano, Roma, Parigi, Amsterdam, Francoforte, Vienna, Genova. Un percorso nel quale lo accompagneranno, così come in studio di registrazione, i fidi musicisti di sempre Nunzio Barbieri, Lucio Caliendo, Claudio Chiara, Daniele Dall'Omo, Daniele Di Gregorio, Luca Enipeo, Massimo Pitzianti, Piergiorgio Rosso, Jino Touche e Luca Velotti. Buon viaggio, Maestro.
Luca Garrone